lei:<<Ti ho detto che ti amavo. ricordi? eravamo sulla spiaggia, il sole stava tramontando e il mare baciava gli scogli. Lo faceva con la stessa passione con cui io baciavo te. ricordi? Tutto intorno sembrava infuocato, perfino la sabbia scottava. Eppure era autunno, l'inverno si avvicinava. eravamo noi a scaldare il mondo intorno. e sapevo che non avrei dovuto dirlo, ma non sono riuscita ad evitarlo. so che avevamo promesso di non metterci il cuore, ma come si fa a tenerlo a distanza? come si fa a chiuderlo in una scatola e dimenticarlo? non l'ho mai capito. forse non l'hai mai capito neanche tu, oppure me lo avresti insegnato.
sì, me lo hai già detto: è sbagliato, fa paura e ci distruggerà. mi hai detto anche che quello che ci lega è forte proprio come il mare che si abbatte sugli scogli. altrettanto forte, altrettanto pericoloso. mi hai detto che avremmo dovuto contenerci, trattenerci. ma ti accorgi di quanto sei bello? di che profumo hai? è uno di quelli che non si dimenticano, come quando cammini e ha appena smesso di piovere e l'aria ha quell'odore particolare, che va dritto dalle narici al cuore.
sei stato chiaro, non avrei dovuto amarti.
vuoi darmi la colpa per non aver saputo controllare i miei sentimenti? va bene, vorrà dire che sarà solo colpa mia quando mi spezzerai il cuore. non dirò niente, non ti accuserò.
ma non impedirmi di viverti finchè posso. non togliermi questa felicità che mi fa bruciare e rende incandescente perfino questa sabbia umida. lasciami sognare, ancora per un po'.
arriverà anche il giorno per tornare alla realtà. per accettare la realtà.
per adesso, però, lasciami sperare. lasciami credere.>>
Lui:<<Ci faremo male. Non ha senso.>>
Lei:<<Ma tu sei il mio porto sicuro. se siamo insieme, niente fa paura. neanche la vita. e questo ha senso. e questo vale il rischio di star male.>>
Lui:<<Non per me.>>
Lei:<<Allora perchè sei ancora qui? perchè continui a stringermi? perchè il tuo viso è ancora nascosto tra i miei capelli?>>
Lui:<<Non riesco a lasciarti andare: anche tu sei il mio porto sicuro, per il momento.>>
Continuavano a chiedersi come fosse possibile avere sempre l'anima in bilico tra felicità e disperazione, tra giusto e sbagliato, essere sempre divisi a metà. ma non c'erano risposte semplici, nè risposte complesse. era il loro destino, stringersi per poi perdersi, toccarsi senza mai possedersi davvero. un fato avverso, invincibile.
e allora, che senso avrebbe avuto combatterlo? perchè impegnarsi a lottare contro qualcosa di più forte di ogni decisione?
sapevano entrambi che, finchè si fossero amati, non ci sarebbe stata via d'uscita: bloccati nel mezzo, la sola cosa che potevano fare era abbandonarsi alla vita, sperando che prima o poi, in qualche modo, quella li avrebbe ripagati per il loro coraggio, per la loro fede. sperando che prima o poi, in qualche modo, quella avrebbe concesso loro la tanto agognata felicità, senza nessuna condizione, senza nessun ostacolo.
e se così non fosse stato, almeno avrebbero avuto la consapevolezza di essersi goduti il viaggio.
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